Meditazione biblica

I PRIMI SINTOMI DI UN MALESSERE SPIRITUALE

 

Ci ricordiamo dei primi giorni, di quando abbiamo accettato Gesù come nostro personale Salvatore? Eravamo entusiasti di essere nella casa di Dio, i nostri cuori ardevano dal desiderio di ritrovarci insieme tutti i giorni ad ascoltare la predicazione dell’Evangelo e godere della comunione fraterna. Ed oggi? Leggiamo un verso della Bibbia nell’epistola agli Ebrei 10:25: 

Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno.

 

TRASCURARE LE RIUNIONI

Notiamo come, fin dai tempi degli apostoli, il problema del trascurare le riunioni era già sorto. L’apostolo Paolo scrisse questo verso proprio per incoraggiare i fedeli ad essere sempre presenti alle riunioni, per esortarsi gli uni con gli altri ed incoraggiarsi a proseguire il cammino cristiano restando in stretta comunione. I primi sintomi di un malessere spirituale, difatti, si evidenziano proprio quando si comincia a trascurare volontariamente le riunioni. A poco a poco, senza delle reali motivazioni, si trascura un giorno, poi un altro… fino a trovarsi, quasi senza accorgersene, fuori dalla chiesa. E’ un processo inevitabile: essere lontani dalla comunione fraterna ci porta ad essere lontani anche dalla presenza di Dio. Facciamoci caso, quante ore trascorriamo insieme in un mese? Le possiamo contare, il tempo dedicato alle riunioni è decisamente poco! Cosa ci rimane, quindi, se anche queste poche ore vengono accantonate per dedicare il nostro tempo e la nostra attenzione a delle attività che potrebbero essere, tranquillamente, svolte in altri momenti? Ancor più grave è l’abolizione, nelle chiese, di alcune riunioni infrasettimanali. Anche questo è un chiaro sintomo di impoverimento spirituale. Potremmo noi avere un felice rapporto con i nostri cari se li vedessimo sei o sette ore al mese? Sarebbe assurdo anche il solo pensare di avere uno stretto legame affettivo con loro perché ci verrebbe a mancare ogni tipo di comunicazione e di comunione. Tanto più questo è valido per la famiglia di Dio. Essere in stretta comunione con la comunità vuol dire trovare una parola di incoraggiamento quando ci troviamo nei momenti di prova, pregare insieme il Signore quando attraversiamo delle difficoltà, gioire con i fratelli delle benedizioni divine… insomma, condividere la vita cristiana pregando di comune accordo il Signore affinché risponda ad ogni nostra necessità. Esortiamo, allora, tutti coloro che trascurano le riunioni, incoraggiandoli a stare di più alla presenza del Signore insieme alla loro famiglia in Cristo. Nel Salmo 133:1 è scritto:

Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli vivano insieme!