Meditazione biblica

L’AMORE CRISTIANO

Nel Vangelo di Giovanni al capitolo 13 versetti 34 e 35 è scritto: Io vi do un nuovo comandamento che vi amiate gli uni gli altri. Com’Io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno che siete miei discepoli se avete Amore gli uni per gli altri”.

Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa si intende realmente con la parola “amore” e se noi, in quanto cristiani, possiamo dire di amare veramente. Iniziamo, allora, a leggere insieme in I Corinzi capitolo 13 dal versetto 1 al versetto 8 quali sono le caratteristiche che il Signore ci elenca per aiutarci a capire cos’è l’amore: Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non verrà mai meno”.

Dopo questa lettura viene spontaneo domandarsi se possiamo sinceramente affermare di possedere, nel nostro cuore, tutte queste caratteristiche senza tralasciare il fatto che nell’epistola ai Romani capitolo 12 versetto 9 è scritto: L’amore sia senza ipocrisia. Ma perché il Signore ci mette in guardia dall’ipocrisia? Facciamo un piccolo passo indietro e rileggiamo i versetti 3 e 4 di I Corinzi: Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.

La Parola di Dio ci risponde sempre con chiarezza e ci fa capire che purtroppo, molto spesso, per l’uomo è molto più semplice fare dei gesti plateali, come dare molti soldi in opere di beneficienza, o addirittura sacrificare la propria vita per un qualsiasi ideale, piuttosto che donare il proprio cuore e abbandonarsi completamente alla volontà e all’amore di Dio. Qualcuno potrebbe, giustamente, replicare che questo non è il suo caso e che comunque non è un discorso valido per un credente cristiano; eppure, se scrutiamo nel profondo del nostro cuore possiamo sinceramente affermare di amarci profondamente gli uni con gli altri senza cadere, come abbiamo detto prima, nell’ipocrisia? Forse, ad onor del vero, sarebbe più semplice domandarci con chi si và d’accordo o chi ci è più simpatico! Probabilmente, in questo caso, la nostra risposta si avvicinerebbe di più alla realtà perché, onestamente, è molto più facile stringere dei legami con coloro che più ci assomigliano e che condividono il nostro modo di pensare. Ma ancora più difficile diventa quando nel Vangelo di Matteo al capitolo 5 dal versetto 44 al versetto 45 leggiamo: Ma Io vi dico: amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli.

Ma se abbiamo difficoltà già con i nostri fratelli come fare ad amare addirittura i nostri nemici? In II Corinzi al capitolo 5 versetto 14 la Parola di Dio ci risponde in questo modo: Poiché l’amore di Cristo ci costringe. Ed allora grazie a questa “costrizione d’amore” e grazie al meraviglioso sacrificio che per amor nostro Gesù ha compiuto morendo sulla croce per la nostra salvezza, noi possiamo accostarci a Lui e cercare di essere come Egli ci vuole.

Eppure la nostra natura umana continua ad ostacolarci ed a limitarci. Come possiamo noi sperare di fare ciò che Dio ci chiede? Ancora una volta è la Parola di Dio a risponderci in Efesini capitolo 5 versetti 1 e 2 è scritto: Siate dunque imitatori di Dio, come figliuoli Suoi diletti, camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio qual profumo d’odor soave.

Ecco cosa dobbiamo fare, camminare nell’amore, esercitandolo ogni giorno, combattendo tutti i giorni il buon combattimento della fede e respingendo, con forza, gli attacchi del nemico delle nostre anime che ha come unico scopo quello di farci allontanare da Dio e da quel meraviglioso comandamento che Egli ci ha lasciato. Il Signore sarà sempre accanto a noi, se noi lo vorremo, per difenderci e per rivestirci della Sua potente armatura che ci viene descritta in ogni suo particolare in Efesini capitolo 6 versetto 18: Del rimanente, fortificatevi nel Signore e nella forza della Sua possanza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo; poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò, prendete la completa armatura di Dio...

La descrizione completa dell’armatura prevede la verità, la giustizia, la prontezza che dà l’Evangelo della pace, la fede, la salvezza e, non ultimo, la “spada dello Spirito”, che è la Parola di Dio, il tutto tenuto strettamente unito da una costante preghiera, innalzata per il Santo Spirito, al nostro Signore. Facendo entrare in noi tutte queste meravigliose caratteristiche la vittoria sarà sicuramente nostra. La preghiera, descritta spesso come “il respiro dell’anima”, è fondamentale per avere una profonda comunione con Dio, senza di essa ci precludiamo l’unica via privilegiata di dialogo con il nostro Signore. Nel Salmo 107 al versetto 22 è scritto: Offrano sacrifici di lode. Ma perché il Signore si riferisce alla lode usando il termine “sacrificio”? Perché anche la preghiera è un combattimento che deve essere affrontato giorno dopo giorno contro la nostra natura umana che, ancora una volta, ci ostacola spingendoci a rimandare sempre quel momento di intensa comunione pensando, erroneamente, di avere a disposizione tutta la vita... Non rimandiamo mai ciò che riguarda la salute e la salvezza delle nostre anime! Nel Salmo 115 versetti 17 e 18 troviamo scritto: Non sono i morti che lodano l’Eterno né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio; ma noi benediremo l’Eterno da ora in perpetuo.

Così come gli uomini hanno bisogno di respirare per vivere, anche il nostro rapporto con il Signore, per essere sempre vitale, ha bisogno di una preghiera costante. Ma non sarà così difficile come sembra anzi, quando cominceremo a sentire le risposte del Signore ed il Suo immenso amore entrare nei nostri cuori, saremo noi a ricercare sempre quei momenti di intimo dialogo con Lui e potremo fare nostre le parole che troviamo scritta nel Salmo 116 versetto 1: Io amo l’ Eterno perché Egli ha udito la mia voce e le mie supplicazioni. E potremo anche aggiungere che Lo amiamo perché Egli ci ha amato per primo, dando il Suo unico Figlio in sacrificio per noi, e perché ci protegge ogni giorno guidando i nostro passi.

Solo, quindi, nel momento in cui apriremo completamente il nostro cuore a Dio, amandoLo incondizionatamente, potremo prendere in noi quelle caratteristiche che ci permetteranno di amare anche il nostro prossimo, perché il Suo amore ci riempirà così tanto da farci traboccare e desiderare di trasmetterlo anche a tutti coloro che avremo vicino. Sarà proprio in quel momento che potremo osservare quell’unico comandamento ed adempierlo così come ci insegna la Parola di Dio in Romani capitolo 13 versetto 10: L’amore non fa male alcuno al prossimo; l’amore quindi è l’adempimento della legge”.