Il Pastore

IL PASTORE

 

Il pastore è chiamato a pascere il gregge che Dio gli ha affidato. Le riflessioni seguenti non sono una forma di pietà verso chi esercita il ministerio, né un mezzo di attacco per anime malintenzionate contro il proprio conduttore. Piuttosto desiderano essere un incoraggiamento per tutta la chiesa del Signore, affinché si tenga in giusta considerazione l’impegno al ministerio e quanto comporta sia per chi lo esercita sia per chi ne gode degli effetti.

Il pastore è chiamato a battezzare e insegnare nella guida del Signore: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.” (Matteo 28:19).

Il pastore ama prendersi cura di agnelli, pecorelle e pecore: “Quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene ». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore». (Giov.21:15-17).

Il pastore si impegna nella preparazione, per mezzo dello studio della Parola e della preghiera: Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola.” (Atti 6:4).

Il pastore si adopera per fortificare, esortare, avvertire con sincerità, pregando, digiunando: "Fortificando gli animi dei discepoli ed esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. Dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, e aver pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore, nel quale avevano creduto. Quindi, attraversata la Pisidia, giunsero in Panfilia.” (Atti 14:22).

Il pastore ha l’impegno di badare a se stesso e al gregge con l’anima di chi sorveglia; il prezzo di questo gregge è alto: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue.” (Atti 20:28).

Il pastore esercita il ministerio con l’insegnamento e la presidenza alle riunioni, doni concessi da Dio: “Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero, attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all’insegnare; se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia.” (Romani 12:6).

Il pastore annuncia piani che sono nella mente di Dio. Per conoscere l’infinita sapienza del Signore sono necessarie fede ed ubbidienza fondate nella Parola del Signore. “A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.” (Efesini 3:8-12)

Il pastore è disposto a soffrire afflizioni per l’opera di Dio: a volte non è solo, ma si sente solo. “Vi chiedo quindi di non scoraggiarvi a motivo delle tribolazioni che io soffro per voi, poiché esse sono la vostra gloria.” (Efesini 3:13).

Il pastore, come buon ministro, si impegna anche nel non stancarsi di esporre il messaggio di Dio sia dietro al pulpito, sia tra credenti, vivendolo tra le mura domestiche.“Esponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e della buona dottrina che hai imparata.” (I Timoteo 4:6).

Il pastore dovrà sforzarsi, in modo di essere approvato da Dio, chiedendo il Suo aiuto per non cadere in contraddizioni e incoerenze, in modo che con la sua vita e con il suo comportamento possa vivere la Parola rettamente. “Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità.” (II Timoteo 2:15).

Il pastore cercherà l’aiuto in Dio per seguire la propria famiglia fra così tanti impegni. Come sarà possibile ottenere che i propri familiari siano sottomessi in tutta riverenza a Dio? “Che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza.” (I Timoteo 3:4-5).

Il pastore sa che pascere significa portare le anime al pascolo, in luoghi sani e abbondanti della Parola, che curare significa conoscere la salute e i tratti di ogni pecora, non per giudicarla ma per aiutarla nella sua trasformazione; tutto deve essere fatto con un atteggiamento sereno, gioioso e volenteroso, ponendosi come esempio. “Pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge. E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce.” (I Pietro 5:2).

Il ministerio pastorale è un dono che Dio fa alla comunità, è il dono attraverso il quale il Signore governa, armonizza e fa crescere i singoli! Stai ricevendo dal ministerio pastorale? Ti è utile? Ne sei soddisfatto? Vedi delle imperfezioni? Molte sono le considerazioni che potresti fare in merito, ma sappi che nella misura in cui tu ti impegni nel dare, così ottieni: “Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi.” (Luca 6:38). I pastori sono uomini come tutti gli altri con pregi e difetti; anche loro hanno momenti difficili e crisi spirituali; anche loro come tutti devono essere perfezionati ed hanno bisogno di collaborazione. Il ministerio non è come una sorta di macchina perpetua capace di autoalimentarsi sfruttando solo l’energia solare, ma deve essere aiutato e sostenuto con tre tipi di elementi:

1. La preghiera: “Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per la parola, perché possiamo annunciare il mistero di Cristo.” (Colossesi 4:3); “Fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi. (2 Tessalonicesi 3:1).

2. La collaborazione nella sottomissione: “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità.” (Ebrei 13:17); “Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero.” (2 Timoteo 4:11).

3. Il sostegno economico: “Non abbiamo forse il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di condurre con noi una moglie, sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare?” (1 Corinzi 9:4).

È impossibile in un breve spazio approfondire quanto lambito solo in superficie. Ma prega per il tuo pastore e per i consiglieri della tua comunità, perché è stato loro affidato un incarico gravoso, un’opera impegnativa, una sfida, contro un avversario agguerrito che vuole disperdere distruggere e ammazzare. Non scegliere di stare a guardare, ma scendi anche tu in battaglia e mettiti al loro fianco! Una prerogativa del Signore è quella di fare l’impossibile con strumenti poco attraenti e di dubbio valore: da una terra informe e vuota trasse il creato; da un manipolo di uomini con brocche e fiaccole ottenne una vittoria esaltante; da una valle di ossa secche ebbe un esercito; da pochi pani e pochi pesci, dodici ceste di pane avanzato. Da me e da te si potrà vedere la Sua gloria, se sarai disposto a fare la tua parte!

Paolo Perone

Tratto da “Risveglio Pentecostale” - Ottobre 2012